Sorella dello scomparso attore
Franco Franchi sorella legatissima del noto comico Palermitano Ancora oggi la sorella Stefania riesce a portare avanti il ricordo dell'amato fratello tenendo sempre vivo il suo nome.
Partecipa a molte trasmissioni televisive con la sua verve tiene a bada il pubblico facendolo ridere ed anche piangere per le emozioni che regala.
Adesso Stefania è impegnata come attrice brillante in una
Sit-Com con Giusy Randazzo Giuseppe Giambrone e Tiziana Randazzo dal titolo Camera Da... Letto in onda su In Tv Sky 840 su Play Tv Italia Sky 869 Canale 46 e tante altre tv
Mio Fratello Era nato il 18 settembre 1928, in una modestissima casa, a piano terra, al civico 9 del Cortile Scaletta, nel vicolo Caldomai , nei pressi di Via Candelai, nel popolare quartiere Capo e, quindi oggi avrebbe 80 anni. Naturalmente parliamo di Francesco Benenato, oscuro attore di strada prima e, più tardi, col nome d’arte di Franco Franchi, comico di successo che, col bravo Ciccio Ingrassia, formò la fortunata coppia Franco & Ciccio che, per circa 40 anni, seppe imporsi nel magico e non facile mondo dello spettacolo.Ribattezzati “la coppia-miracolo del cinema italiano”, contesa da registi e produttori, inizia una serie interminabile di film. Basti pensare che dal 1961 al 1968, Franco & Ciccio, girano ben 72 film, con una media ragguardevole di otto l’anno Purtroppo, nonostante l’enorme successo di pubblico, la critica è piuttosto ostile nei confronti dei due comici, specie verso Franco Franchi, a causa delle sue smorfie e battute: “…sempre le solite, penose, sciocchezze…del loro logoro repertorio…”; “…film che non si capisce come i distributori abbiano fatto entrare in circuito…”; “…robaccia, solo robaccia…”; “…speriamo che il filone cinematografico di Franchi e Ingrassia abbia i giorni contati e che di loro, presto, non rimanga che uno scialbo ricordo…” (questi, solo alcuni dei giudizi più “teneri”, nda).Ma i nostri attori non fanno caso a quei giudizi, per loro conta il pubblico che li segue assiduamente al cinema, al teatro ed alla TV. E, proprio, mentre registrano le puntate dello show Avanspettacolo, negli studi televisivi di Napoli, Franco, da tempo sofferente di cirrosi epatica, accusa un malore. Dopo alcuni giorni in clinica, apparentemente ristabilito, egli stesso minimizza l’accaduto: “mi piace mangiare bene, abbondante ed un pò piccante, ed a volte esagero anche nel bere... appena guarito, dopo una buona cura, ritornerò in TV”. Ma non andrà così. Dopo una breve apparizione a Domenica In, nell’edizione con Alba Parietti, soltanto ai primi di settembre farà ritorno sul piccolo schermo, per partecipare, infine, all’ultima puntata d’Avanspettacolo che, durante la sua assenza, è condotto dal solo Ciccio, coadiuvato da Brigitta Boccoli (ma precedentemente la coppia aveva registrato alcune scenette, andate in onda).Franchi in quell’occasione appare visibilmente dimagrito e con un sorriso forzato, ma, sdrammatizzando quel suo stato, afferma, di sentirsi in forma, “ho perso qualche chilo, è vero, ma vedrete che dopo un periodo di riposo, ritornerò al lavoro con più grinta”. Quando il male si riacutizza é l’otto dicembre del 1992; dopo pranzo, Franco, mentre guarda la TV con la moglie ed il figlio Massimo, si accascia in preda a dolori lancinanti, sbiancando. Alla clinica Villa Mafalda, dove è ricoverato, i sanitari, dopo i primi accertamenti, si rendono conto delle gravissime condizioni dell’attore. La cirrosi epatica, che da qualche tempo lo tormenta, gli procura una violenta emorragia intestinale che non riesce a fermarsi. Al suo capezzale accorrono, intanto, la moglie, Irene Gallina, la sorella Stefania, giunta da Palermo ed Ingrassia.Franco, intanto, subisce diversi attacchi emorragici. che i medici tentano inutilmente di tamponare per potere intervenire chirurgicamente. Nella prima serata, il nostro attore comincia a perdere conoscenza; morirà la mattina del 9 dicembre tra le braccia della sorella Stefania ed attorniato dalla moglie Irene, dai figli e da Ciccio, l’amico-spalla con cui ha diviso momenti belli e meno belli. Per volere dello stesso Franco, la salma è trasferita a Palermo, dove la mattina di venerdì 11 dicembre, nella chiesa di Casa Professa, gremita all’inverosimile, si svolgono i funerali. Migliaia, infatti, le persone assiepate; tutta gente che ha conosciuto ed amato quell’ex guitto da strada, assurto, poi, ai fasti della celebrità. Gente semplice, dei quartieri più popolari, gente della Palermo bene o della periferia, che quella mattina si ritrova lì per dare l’ultimo saluto ad un grande attore comico che, prematuramente, abbandona le scene e la vita.Del mondo dello spettacolo, pochi i presenti: accanto a Ciccio Ingrassia, visibilmente provato, col figlio Giampiero, si scorgono Lino Banfi e Gianfabio Bosco ed i nostri Gustavo Scirè e Giacomo Civiletti che, nella riedizione del Rinaldo in Campo, ha ricoperto il ruolo che era stato di Franchi. Dopo i funerali ed il saluto di una folla immensa che sosta nella piazza antistante Casa Professa, la salma attraversa i vari vicoli e stradine che videro nascere e crescere il grande comico per essere, poi, tumulata nella tomba di famiglia, al cimitero dei Rotoli, “Voglio essere seppellito lì -aveva detto poco tempo prima- così avrò modo di scambiare quattro chiacchiere con amici della zona”. Ancora oggi, a sedici anni dalla sua scomparsa, avvertiamo l’assenza di quel grande comico, protagonista, insieme al compianto Ingrassia (deceduto il 28/04/2003), nell’avanspettacolo, in oltre 150 film, animatore di esilaranti sketch e divertenti show televisivi.Ci mancano quel corpo disarticolato, quella faccia di gomma, capace di mille smorfie buffe e comicissime, quella bocca dal sorriso a tutto denti, sempre pronta ad emettere battute impensabili o improvvisate filastrocche e parodie, con esilarante accento siculo… Anche i critici, oggi, con notevole ritardo, si sono accorti delle grandi capacità di Franchi (e di Ciccio), dalla recitazione istintiva, mai volgare e senza doppi sensi, che sapeva ben sottolineare i tempi, le pause e che aveva saputo trasformare il dolore della vita in una risata: aveva osservato, memorizzato, classificato, calibrato ogni gesto, parola o espressione della gente. E noi non vogliamo che su questo simpatico comico, fracassone ed imprevedibile -ed anche buon cantautore- perduri il silenzio… Oggi, vediamo alternarsi vari artisti che s’improvvisano comici: abbozzano logorroici monologhi, confezionano pseudo scenette alla maniera di Franco & Ciccio (!) riuscendo, a volte, a strappare qualche risata e qualche applauso ma, certamente, non hanno il carisma e l’originalità dei loro più famosi predecessori.